Il Castello di Masino




























Storica dimora della casata dei Valperga, il cui possesso è documentato dall'anno 1070, il castello aveva originariamente un impianto medievale a fortezza quadrata; più volte distrutto e ricostruito deriva l'aspetto attuale dai rimaneggiamenti sei-settecenteschi che lo trasformano in elegante residenza patrizia.
Al piano terreno sono visibili sale di rappresentanza con decorazioni secentesche, come il Salone degli stemmi o la Sala degli antenati.
Nella cappella di San Carlo sono conservate le ceneri di re Arduino d'Ivrea, il primo re d'Italia nel 1002, da cui la casata vanta illustre discendenza.
Di gusto secentesco sono anche le decorazione della Sala delle Cariatidi ed il soffitto della Sala da ballo.
Il piano superiore testimonia dei rinnovamenti tardo secenteschi voluti dal conte Carlo Francesco, primo scudiero di Vittorio Amedeo II, per allineare l'immagine di Masino a quella delle residenze sabaude: si vedano le decorazioni, gli arredi e la quadreria del Salone dei Savoia e delle Camere degli Ambasciatori di Spagna e d'Austria.
Negli ultimi decenni del XVIII secolo Carlo Francesco II, viceré di Sardegna, riallestisce le sale del pianterreno che costituiscono il suo appartamento, come testimoniano le decorazioni parietali del Gabinetto delle Stampe, gli arredi della Camera da letto e del Salone dei Gobelins.
Alla morte di Francesco II (1811) l'edificio è sottoposto all'ultimo significativo intervento da Tommaso Valperga abate di Caluso, fratello del viceré; sua è la decorazione della Galleria dei poeti e l'istituzione della Biblioteca.
Il castello conserva inoltre un archivio familiare ed una collezione di carrozze.
Intorno al castello si estende un parco che assunse l'attuale conformazione "all'inglese" intorno alla metà dell'Ottocento.
Dal 1987 il castello è proprietà del FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano.

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