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Un pomeriggio all'Abbazia di Piona
















Alle estreme falde di un costolone che scende robusto e gibboso, e fratto in alcuni punti, dalle vette del Legnone e del Legnoncino, sulla radura della selvosa collina tondeggiante di Olgiasca che, a forma di una grossa e sgraziata testuggine, mollemente digrada e decisamente si spinge nell’acqua, si erge, raccolta e raccordata sul chiostro quadrangolare, seppur con vistose appendici al nucleo primitivo, la struttura massiccia dell’abbazia di Piona, vegliata da un campanile che ha l’aspetto, di un faro di segnalazione.

Ubicata nella parte nord della sponda orientale, quasi al cominciare del lago di Como, di rimpetto alle cittadine graziose di Gravedona, di Dongo e di Domaso, poco distante, seppur leggermente decentrata e protetta, dalla confluenza della Valtellina e della Valchiavenna – da sempre vie di comunicazione e di commercio ed anche, purtroppo, di invasione e di aggressione – l’abbazia: costituisce un monito ed una speranza di pacifica convivenza e di cristiana collaborazione, emblematicamente rappresenta, tra le tante famose e civettuole ville che si specchiano nel lago, una presenza privilegiata, la solidificazione della preghiera, della fiducia, della speranza che si innalzano verso il cielo dalle mille contrade laboriose che si aggrappano sulle sponde.

In essa una piccola colonia di miti e pacifici monaci cistercensi, seguendo la ultramillenaria saggezza di san Benedetto, patriarca del monachesimo d’Occidente e patrono di Europa, raccoglie e sublima con la vita intessuta di preghiera, di lavo o e di raccoglimento, con umana e cristiana condivisione, la gioia, il dolore, l’ansia di tanti fratelli vicini e lontani, bisognosi di luce e di conforto; l’abbazia diventa, secondo il vangelo, la lucerna posta sul candelabro, la cittadella costruita sull’altura che non può essere tenuta nascosta.



AGRIPPINO SERVO DI CRISTO
VESCOVO DELLA CITTÀ DI COMO
ERESSE DALLE FONDAMENTA
QUESTO ORATORIO Di SANTA GIUSTINA
MARTIRE NEL X ANNO
DELLA SUA ORDINAZIONE
VI ORDINÒ IL SUO SEPOLCRO
LO COMPLETÒ IN OGNI SUA PARTE
E NE CELEBRÒ LA DEDICAZIONE

Commenti

  1. Ciao pesciolina! Sono rimasta davvero incantata da questo luogo e dalle bellissime tue foto! Amo il nostro belpaese e amo chi, come te, contribuisce a mostrarmi posti sconosciuti e bellissimi che nn raggiungerò , magari , fisicamente , ma che apprezzo grazie alle iniziative come questo tuo bellissimo post. Sono stata ,anni fa, sul lago di Como e se già da allora avessi avuto la fortuna di avere consigli del genere , non mi sarei fatta scappare una visita a questo luogo incantato!
    Grazie di essere passatra da me e permettimi di ricambiare il piacere! bacibaci

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  2. Un luogo incantevole e rasserenante che tu hai magistralmente immortalato in queste splendide immagini! Bravissima, baci e buon fine settimana

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  3. Che bel posto rilassante e stupendo ci hai fatto conoscere oggi! I dintorni del lago di Como sono meravigliosi, grazie per la gita! Buon w.e.

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  4. Sempre belle foto! Mi piace l'atmosfera che siamo tornati al passato e dimenticare il nostro mondo moderno ... (Perdonate la mia traduzione casuale) Bye Mahon

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  5. Belle le tue foto di un fine pomeriggio a l'abbazia cosi rilassante.
    Bacioni

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  6. Grazie ragazzi,
    per i complimenti e per essere passati a trovarmi.
    Un bacione e buon fine settimana.

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  7. Non so per quale arcano motivo, non mi fa iscrivere fra i tuoi lettori,ma ripasserò perchè mi piace il tuo modo di fare fotografia.
    Ti auguro una piacevole serata,
    Fenice

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  8. Cara Fenice, grazie per la visita.
    Vedo che alla fine sei riuscita ad inserirti fra i miei lettori.
    Buona giornata e un abbraccio.

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